Con una popolazione al 31 dicembre 2022 di 58.997.201 abitanti[1], in discesa costante dal 2014, l'Italia è il terzo paese dell'Unione europea per popolazione (dopo Germania e Francia) e il 25º al mondo (era il 10° fino al 1950).[2]
All'indomani dell'Unità, la popolazione residente ammontava a poco più di 28 milioni. La crescita della popolazione residente fu abbastanza lenta negli ultimi decenni dell'Ottocento anche a causa della mortalità infantile[3] e dell'elevato numero di persone che emigravano all'estero. Fino agli anni settanta del Novecento, l'aumento demografico fu invece più sostenuto, nonostante le perdite umane avvenute durante la I e II Guerra mondiale. Ciò nonostante, il tasso di fecondità continuò a scendere: il 1976 fu l'ultimo anno in cui superò la soglia di rimpiazzo (2,1 figli per donna). Tra il 1981 e il 2001, anche se il paese entrò nella fase di crescita zero, la popolazione residente restò pressoché invariata per via dell'immigrazione.
A partire dal 2015, l'immigrazione non è stata più sufficiente a compensare il sempre più marcato calo della popolazione dovuto al saldo naturale negativo (differenza tra nascite e decessi). Di conseguenza, negli ultimi otto anni, la popolazione residente in Italia è diminuita di circa 1,8 milioni di unità (da 60.795.612 a fine 2014[4] a 58.997.201 a fine 2022).[5]
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